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Iandolo (Cao): 'Tra terzi paganti e terzi lucranti, a rimetterci è il paziente'

Fnomceo FNOMCeO | 12/11/2018 14:20

La tendenza a 'far cassa' dei franchising di centri odontoiatrici incontra la tendenza 'al risparmio' delle compagnie assicurative: a sollevare la questione è la Commissione Albo Odontoiatri nazionale.

Da un lato, sovradiagnosi, radiografie inutili, trattamenti inappropriati venduti al cliente—paziente solo per ‘far cassa’ in centri odontoiatrici appartenenti a ‘catene’ o franchising. È accaduto in Spagna, starebbe dilagando anche in Italia, secondo le denunce che sempre più frequenti arrivano dalla stampa e da programmi televisivi di inchiesta giornalistica.

Dall’altro lato, cure ‘al risparmio’, dove ad avere l’ultima parola sui materiali da utilizzare e sulle prestazioni da erogare non è l’odontoiatra, ma una compagnia di assicurazioni. È il caso dei fondi sanitari, che sempre più spesso stipulano convenzioni con studi odontoiatrici per erogare anche tali cure ai loro assistiti, salvo pretendere poi di avere voce in capitolo anche su questioni di natura professionale, come appunto le decisioni diagnostico terapeutiche, e persino deontologica, intromettendosi nel rapporto medico-paziente.

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A sollevare la questione è la Commissione Albo Odontoiatri nazionale, anche in riferimento a una nota Andi, rivolta a un fornitore di servizi di reti sanitarie per alcuni fondi integrativi.

Il controllo deontologico degli aspetti riguardanti diagnosi e terapia e il monitoraggio della correttezza dell’esercizio professionale sono prerogative esclusive dell’Ordine dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri, messe in atto dalla Commissione Albo Odontoiatri – ribadisce Raffaele Iandolo, presidente della Cao nazionale –. È inconcepibile che siano fondi, assicurazioni o società di capitali ad arrogarsi tali prerogative”.

Siamo seriamente preoccupati per i nostri pazienti – continua Iandolo –, stritolati tra terzi paganti e terzi lucranti, sballottati tra overtreatment e cure erogate con il misurino e lasciati completamente in balia di logiche economicistiche. Non resteremo spettatori inerti dello svilimento della nostra Professione, che è posta dalla Legge a tutela del Diritto alla salute dei cittadini e mai e poi mai accetterà di svendersi al miglior offerente”.

Prima di qualsiasi altra valutazione – afferma - è nostro dovere dal punto di vista etico e deontologico garantire sempre la libera scelta dell’odontoiatra da parte del paziente. A queste condizioni il paziente vedrà tutelata la propria salute anche in caso del cosiddetto terzo pagante”.

Ogni deroga rispetto a queste tutele va combattuta in ogni maniera – conclude Iandolonel rispetto dell’articolo 32 della Costituzione, che tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività. Lanciamo dunque un appello alla Politica perché ci sostenga nella tutela dei diritti dei pazienti".

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